Evento del 04-10-2010

aggiornato al 07-10-2010 ore 18:30

In questo mio breve scritto parlerò di evento eccezionale e non alluvionale in quanto analizzo l'evento meteorologico vero e proprio non l'effetto che questo ha provocato; se la stessa quantità di pioggia caduta nella nostra regione il giorno 4 fosse caduta in territori disabitati non avremmo sentito parlare i media di evento alluvionale, evento che quasi sempre ha radici nell'incuria del territorio da parte dell'uomo.

L'evento eccezionale avvenuto lo scorso 4 Ottobre e che ha coinvolto il settore della nostra regione compreso tra Varazze ed i quartieri di ponente della nostra città ha caratteristiche piuttosto rare ma che ciclicamente si ripetono. Per la giornata del 4 ottobre era previsto l'arrivo di una perturbazione atlantica, niente di particolarmente intenso anche se le proiezioni di alcuni modelli proponevano accumuli vicino ai 100 mm però nelle 24 ore.

Prima dell'arrivo della perturbazione vera e propria come da manuale le correnti al suolo sono ruotate da SE (scirocco); da una successiva analisi risulta che le correnti erano disposte da SE fino ad una quota di circa 1500mt. E questo probabilmente è stato il fattore determinante nella genesi del fenomeno eccezionale.

Infatti le correnti umide che da SE precedono l'arrivo di una perturbazione solitamente spirano fino a qualche centinaio di metri di altezza per poi ruotare da SSW creando così una sorta di flusso discontinuo nei primi 1000-1500mt di altezza tanto basta da formare si nubi cumuliformi pre-frontali ma di sviluppo limitato in altezza.

In occasione del giorno 4 invece tutta la massa di aria compresa tra il suolo ed i 1500mt di altezza proveniva da SE ed era fortemente carica di umidità; questa imponente massa d'aria incontrava i rilievi della parte centrale dell'Appennino Ligure che tra l'altro hanno anche un quota piuttosto elevata (il Gruppo del Beigua ha una altezza media di circa 1200mt) ed era costretta a salire. Trovando lungo la salita condizioni favorevolissime alla condensazione ha prodotto nubi cumuliformi molto imponenti (Cumulonembi -CB) i quali giunti nella loro fase di maturazione hanno prodotto precipitazioni temporalesche. Fino qui niente di particolare ma mentre una cellula temporalesca ha una vita media di circa 30-45 minuti dopo di che si estingue, nel caso del 4 ottobre queste cellule temporalesche auto-rigeneravano grazie al continuo afflusso fino 1500mt di aria umida da SE; questo ha permesso la continua formazione di CB che scaricavano la loro imponente quantità d'acqua sempre nelle stesse zone.
Poi grazie all'approssimarsi della perturbazione le correnti alle quote superiore ai 1500mt hanno intensificato la loro forza spostando leggermente le formazioni di CB verso il ponente cittadino continuando il loro "lavoro" in quelle zone.
Proprio in quei momenti ero di servizio alla stazione meteorologica dell'Aeroporto C.Colombo e vi posso assicurare che eventi simili dimostrano veramente quanto si è impotenti di fronte alla Natura, avere una visibilità orizzontale di circa 200mt significa avere di fronte un vero e proprio muro d'acqua.
Comunque verso le prime ore del pomeriggio le correnti da SE sotto i 1500mt interessavano la zona centrale e di levante della città senza incontrare più rilievi particolarmente elevati quindi la genesi delle nubi era meno intensa grazie anche al fatto che la perturbazione ormai aveva raggiunto le nostre zone ponendo così un "rimedio" alla situazione. Nel corso poi delle ore successive si sono registrate precipitazioni anche localmente intense (vedi i 112mm della stazione locale) ma indubbiamente non ai livelli delle zone colpite dall'evento.
Quanto sopra è stato scritto è frutto di una attenta analisi delle immagini da satellite Meteosat-9 HRV (High Resolution Visible),tecnica propriamente chiamata Nefoanalisi (analisi delle nubi) in attesa che siano disponibili i dati di analisi del NOAA.
A riprova di quanto detto, l'immagine sottostante mostra chiaramente l'imponente muro di nubi generato dall'interazione "flusso da SE- catena montuosa". L'immagine è riferita alle ore 06 utc (08 ora locale) del giorno 04-10-2010

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A confermare la tesi formulata tramite Nefoanalisi sono anche le carte di analisi al suolo (AS) del Servizio Meteorologico Inglese, il famoso MetOffice.

Le due figure che seguono mostrano l'analisi effettuata alle ore 06 e 12 UTC (rispettivamente le 08 e 14 locali) e per comodità è stata presa in esame solo l'area mediterranea. Bene queste figure mostrano, come indicato dalla didascalia, che già alle ore 06 UTC era in fase di sviluppo un fronte caldo e nelle successive 6 ore (alle 12 UTC) questo fronte sia ben delineato avvalorando così l'ipostesi del cospicuo ed intenso flusso sciroccale fino ai 1500mt di quota.


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