In questo mio breve scritto parlerò di evento eccezionale e non alluvionale in quanto analizzo l'evento meteorologico vero e proprio non l'effetto che questo ha provocato; se la stessa quantità di pioggia caduta nella nostra regione il giorno 4 fosse caduta in territori disabitati non avremmo sentito parlare i media di evento alluvionale, evento che quasi sempre ha radici nell'incuria del territorio da parte dell'uomo.
L'evento eccezionale avvenuto lo scorso 4 Ottobre e che ha coinvolto il settore della nostra regione compreso tra Varazze ed i quartieri di ponente della nostra città ha caratteristiche piuttosto rare ma che ciclicamente si ripetono. Per la giornata del 4 ottobre era previsto l'arrivo di una perturbazione atlantica, niente di particolarmente intenso anche se le proiezioni di alcuni modelli proponevano accumuli vicino ai 100 mm però nelle 24 ore.
Prima dell'arrivo della perturbazione vera e propria come da manuale le correnti al suolo sono ruotate da SE (scirocco); da una successiva analisi risulta che le correnti erano disposte da SE fino ad una quota di circa 1500mt. E questo probabilmente è stato il fattore determinante nella genesi del fenomeno eccezionale.
Infatti le correnti umide che da SE precedono l'arrivo di una perturbazione solitamente spirano fino a qualche centinaio di metri di altezza per poi ruotare da SSW creando così una sorta di flusso discontinuo nei primi 1000-1500mt di altezza tanto basta da formare si nubi cumuliformi pre-frontali ma di sviluppo limitato in altezza.
In
occasione
del
giorno
4 invece tutta la massa di aria compresa tra il
suolo ed i 1500mt di altezza proveniva da SE ed era fortemente
carica
di umidità; questa imponente massa d'aria incontrava i rilievi
della parte centrale dell'Appennino Ligure che tra l'altro
hanno anche
un quota piuttosto elevata (il Gruppo del Beigua ha una
altezza media
di circa 1200mt) ed era costretta a salire. Trovando lungo la
salita
condizioni favorevolissime alla condensazione ha prodotto nubi
cumuliformi molto imponenti (Cumulonembi -CB) i quali giunti
nella loro
fase di maturazione hanno prodotto precipitazioni
temporalesche. Fino
qui niente di particolare ma mentre una cellula temporalesca
ha una
vita media di circa 30-45 minuti dopo di che si estingue, nel
caso del
4 ottobre queste cellule temporalesche auto-rigeneravano
grazie al
continuo afflusso fino 1500mt di aria umida da SE; questo ha
permesso
la continua formazione di CB che scaricavano la loro imponente
quantità d'acqua sempre nelle stesse zone.
Poi grazie all'approssimarsi della perturbazione le correnti
alle quote
superiore ai 1500mt hanno intensificato la loro forza
spostando
leggermente le formazioni di CB verso il ponente cittadino
continuando
il loro "lavoro" in quelle zone.
Proprio in quei momenti ero di servizio alla stazione
meteorologica
dell'Aeroporto C.Colombo e vi posso assicurare che eventi
simili
dimostrano veramente quanto si è impotenti di fronte alla
Natura, avere una visibilità orizzontale di circa 200mt
significa avere di fronte un vero e proprio muro d'acqua.
Comunque verso le prime ore del pomeriggio le correnti da SE
sotto i
1500mt interessavano la zona centrale e di levante della città
senza incontrare più rilievi particolarmente elevati quindi la
genesi delle nubi era meno intensa grazie anche al fatto che
la
perturbazione ormai aveva raggiunto le nostre zone ponendo
così
un "rimedio" alla situazione. Nel corso poi delle ore
successive si
sono registrate precipitazioni anche localmente intense (vedi
i 112mm
della stazione locale) ma indubbiamente non ai livelli delle
zone
colpite dall'evento.
Quanto sopra è stato scritto è frutto di una attenta
analisi delle immagini da satellite Meteosat-9 HRV (High
Resolution
Visible),tecnica propriamente chiamata Nefoanalisi (analisi
delle nubi)
in attesa che siano disponibili i dati di analisi del NOAA.
A riprova di quanto detto, l'immagine sottostante mostra
chiaramente
l'imponente muro di nubi generato dall'interazione "flusso da
SE-
catena montuosa". L'immagine è riferita alle ore 06 utc (08
ora
locale) del giorno 04-10-2010
Copyright 2010 © EUMETSAT
A
confermare la tesi formulata tramite Nefoanalisi sono anche le
carte di
analisi al suolo (AS) del Servizio Meteorologico Inglese, il
famoso
MetOffice.
Le due figure che seguono mostrano l'analisi effettuata alle ore 06 e 12 UTC (rispettivamente le 08 e 14 locali) e per comodità è stata presa in esame solo l'area mediterranea. Bene queste figure mostrano, come indicato dalla didascalia, che già alle ore 06 UTC era in fase di sviluppo un fronte caldo e nelle successive 6 ore (alle 12 UTC) questo fronte sia ben delineato avvalorando così l'ipostesi del cospicuo ed intenso flusso sciroccale fino ai 1500mt di quota.